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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 110
 
originale
 
[110] Omnis tamen ista rerum effigies ex individuis quo modo corporibus oritur? Quae etiam si essent, quae nulla sunt, pellere sepse et agitari inter se concursu fortasse possent, formare, figurare, colorare, animare non possent. Nullo igitur modo inmortalem deum efficitis. Videamus nunc de beato. Sine virtute certe nullo modo; virtus autem actuosa; et deus vester nihil agens; expers virtutis igitur; ita ne beatus quidem.
 
traduzione
 
110. Come pu? nascere da particelle indivisibili l'immagine degli oggetti di cui voi parlate? Ammesso e non concesso che tali particelle esistano potranno al pi? urtarsi e venire a collisione fra loro: non riusciranno mai per? a dare forma, figura, colore e vita alle cose. In conclusione non riuscite in alcun modo a fare della divinit? un essere eterno. Passiamo ora alla questione della felicit? divina. Certo la felicit? non pu? andare disgiunta dalla virt?; ma la virt? ? fondata sull'azione ed il vostro dio, non facendo nulla, non pu? essere virtuoso; di conseguenza non sar? neppure felice.
 

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